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L’estradizione spiegata bene e i rapporti tra Cina e Italia

ILA: International Lawyers Associates | Estradizione Italia e Cina

L’estradizione è una forma di cooperazione giudiziaria che prevede, sulla scorta di un pregresso accordo tra Paesi, la consegna di un soggetto da parte dello Stato in cui lo stesso si trovi fisicamente, a un altro Stato (il cosiddetto richiedente), che ha trasmesso la domanda affinché venga sottoposto al giudizio penale (in questo caso si parla di estradizione processuale) o alle sanzioni penali se già condannato (in questo caso si ha invece l’estradizione esecutiva). Il Codice penale italiano si occupa dell’estradizione all’articolo 13. L’estradizione non è in ogni caso ammessa se il fatto oggetto della domanda di estradizione non è previsto come reato dalla legge italiana e dalla legge straniera. Può essere però concessa od offerta, anche per reati non previsti nelle convenzioni, purché non siano espressamente vietate. L’estradizione del cittadino può essere comunque consentita soltanto dove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali. L’estradizione è soggetta ad alcuni limiti. Il secondo comma dell’articolo 26 Costituzione sancisce che non può esser disposta per reati politici.

Il trattato di estradizione tra Italia e Cina e i requisiti necessari

Con legge numero 161 del 24 settembre del 2015 le Camere hanno autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare il trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica Popolare Cinese, siglato a Roma il 7 ottobre 2010. Ciascuno Stato, su domanda del richiedente, si impegna a consegnare all’altro Stato le persone che si trovano sul proprio territorio e che sono ricercate dal richiedente. Per dare luogo all’estradizione i fatti devono costituire reato per la legge di entrambi gli Stati e devono soddisfare almeno una  di queste condizioni: la richiesta di estradizione è formulata per dare corso a un procedimento penale e il reato contestato è punibile ai sensi della legge di entrambi gli Stati con la pena di almeno un anno; la richiesta di estradizione è formulata per dare esecuzione a una condanna alla pena della reclusione e al momento della presentazione della domanda la durata della pena residua non è inferiore ai sei mesi. Se la richiesta di estradizione riguarda due o più reati lo Stato richiesto può concedere l’estradizione per tutti quei reati. Inoltre se il reato per il quale l’estradizione è richiesta attiene all’ambito fiscale-finanziario (tasse, imposte, dogane e cambi), lo Stato richiesto non rifiuterà l’estradizione anche se la sua legge non prevede la stessa disciplina. 

I casi in cui l’estradizione tra Italia e Cina può essere negata.

Il trattato di Roma prevede però alcune fattispecie in cui l’estradizione non può essere concessa. Ciò avviene in una delle seguenti circostanze: se il reato (escluso il terrorismo) per il quale è reclamata è di tipo politico o se lo Stato richiesto ha concesso asilo politico alla persona richiesta; se lo Stato richiesto ha fondati motivi di ritenere che la richiesta di estradizione è stata avanzata per perseguire la persona richiesta per motivi che hanno a che fare con razza, sesso, religione, nazionalità o opinione politica; se il reato per il quale la domanda di estradizione è stata avanzata costituisce solo un reato militare secondo la legge dello Stato richiesto; se, nello  Stato richiesto, il reato per il quale l’estradizione è domandata è coperto da provvedimento di clemenza individuale o generale o se è intervenuta altra causa di  estinzione del reato o della pena; se vi è fondato motivo di ritenere che la persona richiesta, nello Stato richiedente, è stata o sarà sottoposta a tortura o trattamento crudele o inumano; se l’accoglimento della richiesta di estradizione può compromettere la sovranità, la sicurezza, l’ordine pubblico o altri interessi essenziali dello Stato richiesto.