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Estradizione da e per l’Italia: significato, come funziona e difesa

L’estradizione è una disciplina complessa che, per sua natura, richiede l’intervento di avvocati specializzati in estradizione da e per l’Italia, con il fine di risolvere con successo qualsivoglia situazione.

Il team di ILA – International Lawyers Associates si occupa sia di estradizione attiva, che passiva, ponendosi come una delle realtà più qualificate del settore

Il significato di estradizione

L’estradizione, regolata dalla legge penale italiana agli Artt. 697 -720 c.p.p., oltrechè dalle convenzioni e dagli usi internazionali, può essere definita come la consegna di un soggetto da parte di uno Stato, nel cui territorio questo soggetto si trova, ad un altro Stato (detto “richiedente” ) che ne abbia fatto domanda al fine di sottoporre detto soggetto ad un giudizio o all’esecuzione di un provvedimento o sentenza di condanna.

Come funziona l’estradizione da e per l’Italia

L’Italia, negli anni, ha stipulato diversi accordi di estradizione bilaterale nell’ambito degli strumenti finalizzati all’intensificazione ed alla regolamentazione dei rapporti di cooperazione posti in essere dall’Italia con i Paesi al di fuori dell’Unione europea, con i quali si persegue l’obiettivo di migliorare la cooperazione giudiziaria internazionale il contrasto alla criminalità. Tra questi appare indispensabile richiamare il trattato sull’estradizione tra Italia e Cina; questo consta di 21 articoli e prevede l’impegno reciproco delle parti a consegnarsi persone ricercate, per dare corso ad un procedimento penale o per consentire l’esecuzione di una condanna.

In questo caso l’estradizione è concessa per i reati punibili con pene restrittive di almeno un anno o “quando la richiesta di estradizione è formulata per eseguire una condanna alla pena della reclusione e al momento della presentazione della domanda la durata della pena residua è almeno di 6 mesi”.

Un temperamento del principio generale della doppia incriminazione è previsto per i reati di natura doganale, fiscale o finanziaria, per i quali si procede all’estradizione anche se la parte richiesta non preveda la medesima configurazione penale di tali fattispecie.

Il trattato, poi, disciplina anche il possibile rifiuto dell’estradizione, che comunque va motivato all’altro Stato, con motivi facoltativi, ovvero se il reato è soggetto alla giurisdizione penale dello Stato richiesto in conformità con il proprio diritto interno e la persona sarà sottoposta a procedimento penale per lo stesso reato per cui è domandata l’estradizione o nel caso in cui l’estradizione non sarebbe compatibile – per la gravità del reato – con età o stato di salute della persona, e individua le autorità di ciascun Paese preposte alla trasmissione delle richieste necessarie, ovvero il ministero della Giustizia italiano e quello degli Esteri cinese.

Ovviamente in caso di urgenza può esserci l’arresto provvisorio della persona in attesa della richiesta di estradizione, successivamente, se l’estradizione viene concessa ci sono 40 giorni di tempo per consegnare la persona dal momento della comunicato dell’esito della richiesta.
Secondo gli accordi presi tra Italia e Cina il trattato sull’estradizione ha durata indeterminata!

Come è possibile evincere, dunque, l’istituto dell’estradizione in generale, nasce nell’ottica di una crescente collaborazione giudiziaria internazionale, ed è regolato da una procedura dettagliata e in continua evoluzione; per questa ragione, dunque, qualora si necessiti di assistenza, è opportuno rivolgersi ad un Avvocato penalista importante, nonché professionista esperto nella materia.

L’estradizione si pone in un’ottica garantista in quanto evita che la consegna alle autorità straniere per l’esecuzione della pena o di un altro provvedimento restrittivo possa avvenire con altri espedienti non altrettanto tutelati!

In ogni caso il procedimento penale non deve mai diventare uno strumento di persecuzione politica, e per questo motivo il nostro Studio offre le prestazioni di alcuni tra gli Avvocati specializzati in estradizione maggiormente esperti al momento.

"La persuasione di non trovare un palmo di terra che perdoni ai veri delitti, sarebbe un mezzo efficacissimo per prevenirli"

Presupposti

Nell’ambito di una crescente collaborazione giudiziaria internazionale un ruolo fondamentale è ricoperto senza dubbio dall’Interpol quale organizzazione internazionale di polizia criminale. Invero, quando un soggetto ha commesso un crimine e non viene rinvenuto in quello stesso territorio, l’autorità centrale dirama una segnalazione proprio all’Interpol che immette il nominativo di chi ha commesso il reato all’interno della banca dati così le forze dell’ordine di tutti i paese al mondo procederanno all’arresto una volta rinvenuto il fuggitivo.

Successivamente, dunque, si procederà al giudizio di estradizione davanti al Giudice della nazione del luogo in cui si viene arrestati, e sarà valutata la legittimità del mandato di arresto internazionale; nel caso in cui il mandato di cattura internazionale non risulti legittimamente emesso, la persona arrestata deve essere subito rilasciata. Diversamente, se tutto si è svolto legittimamente, si verrà estradati nel paese richiedente per affrontare il processo oppure per scontare la pena.

Ultimamente, peraltro, è molto utilizzato lo strumento della Red Notice che è una richiesta inviata alle forze di Polizia di tutto il mondo al fine di provvedere a livello internazionale all’arresto di una persona sulla base di un provvedimento restrittivo della libertà personale emanato da una Autorità Giudiziaria nazionale o internazionale. L’applicazione della Red Notice è effettuata nei confronti di soggetti ricercati ai quali deve essere applicato un mandato di arresto internazionale per fatti commessi in un altro Stato, ciò al fine di garantire ovviamente l’estradizione. Tale richiesta può essere pubblicata solo se il reato interessato è un reato di diritto comune di particolare gravità, e se la richiesta è di interesse per gli scopi di cooperazione internazionale di Polizia.

In questo caso, in quasi tutti i paesi del Mondo l’applicazione della red notice da parte dell’Interpol viene considerata come valida richiesta di arresto provvisorio, in particolare nel caso in cui la richiesta di arresto provenga da parte di uno Stato con il quale l’Italia ha stipulato un Trattato di estradizione

Tipologie

Come è noto, poi, il nostro ordinamento prevede due tipi di estradizione:

• Passiva
• Attiva

L’estradizione passiva avviene allorché è lo Stato estero a chiedere l’estradizione allo Stato italiano.

L’estradizione attiva, invece, avviene quando è l’Italia a presentare la domanda di estradizione ad un altro paese.

Come e a chi rivolgersi in caso di estradizione

Generalmente, su questo tema, la domanda che più frequentemente viene posta all’Avvocato penalista della difesa, nonché necessariamente professionista qualificato dell’argomento, concerne i presupposti e i limiti alla concedibilità di tale istituto.

Ebbene, a fini della consegna di persone ricercate per esigenze di giustizia penale l’estradizione non è ammessa, se il fatto che forma oggetto della domanda di estradizione, non è preveduto come reato dalla legge italiana e dalla legge straniera; questa, tuttavia, può essere concessa od offerta, anche per reati non preveduti nelle convenzioni internazionali, purché queste non ne facciano espresso divieto.

In proposito la Corte di Cassazione, in una famosissima sentenza, ben nota ad ogni Avvocato penalista che collabora con il nostro Studio associato International Lawyers Associates, ha specificato che il requisito della doppia incriminazione, di cui all’art. 13 cod. pen. non postula l’esatta corrispondenza della configurazione normativa e del trattamento della fattispecie, ma solo la applicabilità della sanzione penale, in entrambi gli ordinamenti, ai fatti per cui si procede (Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42777 del 13 ottobre 2014). Ciò che è sufficiente, dunque, è che il fatto sia considerato come reato sia dallo stato che da entrambi gli stati coinvolti. È comunque indifferente che il reato sia punito diversamente o che sia prevista una disciplina diversa per l’applicazione delle circostanza attenuanti o aggravanti.

Nemmeno il differente nomen iuris importa, essendo sufficiente la mera previsione del fatto come reato.

Non è ammessa, inoltre, l’estradizione del cittadino, salvo che sia espressamente consentita nelle convenzioni internazionali.

Oltre a ciò, lo Stato che richiede l’estradizione di un condannato (estradizione esecutiva ) o di un imputato (estradizione processuale) non può procedere nei suoi confronti per un fatto anteriore o semplicemente diverso rispetto a quello per cui l’estradizione è stata concessa, a meno che l’interessato non presti il suo esplicito consenso.

Giova inoltre ricordare come l’estradizione, sottoposta al principio del ne bis in idem, sia vietata se richiesta per reati politici, e soprattutto vietata qualora vi sia ragione di ritenere che la persona richiesta verrà sottoposta ad atti che configurano la violazione di uno dei diritti fondamentali della persona!

Sul tema, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte ribadito che le sofferenze inflitte non devono mai superare quell’inevitabile elemento di patimento connesso ad ogni forma di legittimo trattamento punitivo.

Gli Stati hanno l’obbligo di assicurare che ogni soggetto estradato sia detenuto in condizioni tali da rispettare la sua dignità, e che le modalità di esecuzione della pena non gli causino angosce e afflizioni di una intensità superiore l’inevitabile livello di sofferenze inerente la detenzione; l’Avvocato penalista specializzato in estradizione ovviamente è il maggior garante di tale esigenza.

Il procedimento per la concessione dell’estradizione consta di diverse fasi, tanto di natura amministrativa quanto giurisdizionale, per questo motivo, dunque, è necessaria un’assistenza seria e specializzata; assistenza che il nostro team, costantemente aggiornato sulla materia, è in grado di fornire tramite un sostegno capillare che viene fornito durante tutto lo svolgimento della procedura.

La possibilità di gestire al meglio una procedura di estradizione esiste ed è una possibilità concreta!

L’esecuzione in Italia di sentenze penali straniere

L’istituto dell’esecuzione in Italia di sentenze penali straniere, provenienti da autorità giudiziarie di Stati non appartenenti all’Unione Europea, è disciplinato dagli Artt. 730-741 c.p.p., e rinviene la propria ragion d’essere, come è per l’estradizione, nella prospettiva di un miglioramento dei rapporti giurisdizionali internazionali.

Ogni Avvocato penalista che collabora nel nostro team è aggiornato su quelle che sono state le più recenti riforme legislative sul tema e, in particolare, il d.lgs. 7.9.2010, n. 161, che ha recepito la Decisione Quadro 2008/909/GAI per l’applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle sentenze penali che irrogano pene detentive o misure privative della libertà personale ai fini della loro esecuzione nell’Unione europea.

A tal proposito è necessario sottolineare come il riconoscimento degli effetti delle sentenze penali straniere è attualmente previsto tanto come istituto tradizionale ai sensi dell’art 12 c.p., quanto come strumento regolato dai singoli Trattati internazionali, e infine, più recentemente, come strumento innovativo di cooperazione limitato ai Paesi dell’Unione Europea.

Trasmissione della richiesta secondo l’articolo 12 comma 2 del codice penale

Com’è è noto ai professionisti del settore, in mancanza di accordi internazionali, il riconoscimento di tipo tradizionale non parifica tale atto a quello italiano, bensì, ha la finalità di assumerlo quale fatto storico giuridico per alcuni effetti tassativamente previsti, quali per esempio la recidiva!

In generale il procedimento coinvolge diversi soggetti quali: il Ministro della Giustizia, il procuratore generale e la corte d’appello.

Il procuratore generale, se deve essere dato riconoscimento alla sentenza straniera per gli effetti previsti dall’articolo 12 comma 1 numeri 1, 2 e 3 del codice penale, promuove il relativo procedimento con richiesta alla corte di appello. A tale scopo, anche per mezzo del Ministro della giustizia, può chiedere alle autorità estere competenti le informazioni che ritiene opportune.

Quando il procuratore generale è informato dall’autorità straniera, anche per il tramite del Ministero della giustizia, dell’esistenza di una sentenza penale di condanna pronunciata all’estero, ne richiede la trasmissione all’autorità straniera con le forme previste dalle convenzioni internazionali in vigore con lo Stato estero ovvero, in mancanza, con rogatoria, ai fini del riconoscimento ai sensi del comma 2.

La richiesta alla Corte di Appello contiene la specificazione degli effetti per i quali il riconoscimento è domandato.

Anche in questo caso la procedura è alquanto complessa, pertanto, l’affiancamento di professionisti quali quelli impiegati nello studio associato International Lawyers Associates risulta fondamentale.

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