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Alterazione delle gare, frode sportiva e naturalizzazione atleti: è giunto il momento di fare giustizia

Fra le aree di competenza del nostro studio legale ILA, abbiamo il settore legato all’alterazione delle gare, alla frode sportiva e alla naturalizzazione degli atleti. Avvocati esperti sono in grado far fronte ad ogni caso legale, anche il più complesso e spinoso.

D’altronde, l’incremento esponenziale degli episodi di alterazione di gare sportive di ogni genere ha reso indifferibile intervenire con un regime fatto di regole ben precise. E’ da quasi 40 anni che la materia è regolamentata dalla legge, allo scopo di rendere trasparenti e onesti i risultati di una gara. Più nello specifico, la disciplina è tesa a sviscerare il concetto di “frode sportiva“ , al fine di poter identificare senza incertezze i casi in questo alveo rientranti.

La dottrina, in merito, afferma che lo scopo della disposizione in esame è quello di impedire l’irruzione delle attività clandestine nel mondo dello sport e pertanto l’attribuzione del disvalore penale per le condotte di frode nelle competizioni sportive; questi comportamenti, infatti, tendono senza dubbio a danneggiare gli interessi finanziari dello Stato e ad accrescere una fonte di sostentamento per la criminalità organizzata.

Cerchiamo, tuttavia, di fare chiarezza su un argomento troppo spesso messo a tacere e ancora più spesso trascurato, anche dai media.

Frode sportiva: quali casi rientrano?

Nell’ambito di frode sportiva rientrano tutti quegli atti e quei comportamenti “diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato della gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chicchessia un vantaggio in classifica” (art. 6 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC).

Più nello specifico, in base alla Legge 401/89 il reato di frode sportiva penalmente rilevante si divide in due fattispecie:

Corruzione sportiva: essa è intesa come l’offerta o la promessa di denaro o di altri vantaggi, sia materiali sia morali, a qualcuno dei partecipanti alla competizione sportiva mirata ad influenzare l’esito della stessa. Sempre in quest’alveo può farsi rientrare il comportamento, chiamiamolo pure indiretto, teso a raggiungere lo stesso scopo tramite il compimento di azioni fraudolente finalizzate ad ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione. E’ bene in entrambi i casi precisare che, affinché possa dirsi integrato il reato de quo, quindi di frode sportiva in senso lato, non è richiesto né che l’offerta venga accettata e/o la promessa accolta, né tantomeno che il risultato della competizione sia in alcun modo alterato,“ciò che rileva unicamente è la sussistenza del periculum, consistente nel minare la lealtà, probità e correttezza della competizione sportiva“. (Gip Trib. Roma 21/02/1992).
Frode a forma libera: quest’altro tipo di reato che integra la fattispecie di frode sportiva è quello di cui alla disciplinata dall’art. 1 comma 1 Legge 401/89. Esso implica il compimento di “altri atti fraudolenti volti al medesimo scopo”. Queste azioni, esattamente come per il reato precedente, devono essere individuate nell’offerta o nella promessa di denaro o di altri vantaggi a qualche partecipante di una competizione sportiva.

In proposito la Suprema Corte ha definito il reato di frode sportiva come:”un delitto di attentato a forma libera, di pura condotta, ove la soglia di punibilità è anticipata rispetto al compimento di un’attività finalizzata ad alterare lo svolgimento della competizione e che, di conseguenza, il reato si consuma nel momento e nel luogo in cui si verifica la promessa o l’offerta del vantaggio indebito, nonché la commissione di tutte le altre condotte fraudolente prodromiche alla realizzazione del reato principale” (Cass. Pen., sent. 36350/2015).

Al fine di comprendere tale fattispecie di reato, tuttavia, è utile svolgere ulteriori precisazioni.

Nello specifico, trattasi di un reato plurioffensivo in cui il bene giuridico tutelato è l’interesse patrimoniale e la libertà di autodeterminazione. In questo caso ciò che pare doveroso preservare è la certezza e la regolarità delle competizioni sportive.

Tale reato si perfeziona allorquando il soggetto, compreso logicamente “l’atleta”, promette denaro o altra utilità o vantaggio a coloro che prenderanno parte alla medesima competizione sportiva. Ora, la dottrina sul concetto di “atleta” ha sempre sostenuto due orientamenti in parte differenti.

Secondo un primo orientamento lo status di atleta è da attribuire a colui che risulta iscritto alla gara ma anche all’arbitro e agli ufficiali di gara; questa interpretazione tendeva così ad escludere sia gli allenatori quanto i dirigenti.

Diversamente, l’orientamento contrastante, invece, interpreta estensivamente la qualifica di “partecipante” attribuendo così lo status alle persone effettivamente presenti e coinvolte nella gara.

Giova peraltro precisare come tale fattispecie non debba essere confusa con il reato di truffa in quanto quest’ultima non vi è alcun fatto corruttivo e l’attività fraudolenta si sostanzia nei noti “artifizi e raggiri” che inducono la parte lesa in errore.

Ebbene, da quanto esposto è possibile evincere coma tale fattispecie di reato si complessa ed in costante evoluzione, pertanto, qualora si necessiti di assistenza in questa materia è necessario rivolgersi a professionisti specializzati.

In quanto avvocati esperti in corruzione sportiva e frode sportiva a forma libera, puoi affidarti in tutta serenità al nostro studio legale, certo di avere la miglior difesa possibile.

Atleti e società sportive: ecco come ottenere assistenza giuridica

Questo studio legale associato di grande fama si rivolge a tutte le società sportive professionistiche e semi-professionistiche europee che competono nell’ambito di ogni disciplina sportiva, nonché direttamente agli atleti che necessitano di assistenza giuridica in tutti i casi di frode sportiva.

In seguito al notissimo scandalo “Calcioscommesse”, invero, il nostro ordinamento avvertì l’esigenza di punire non soltanto il singolo ma anche le società sportive.

Attualmente, dunque,ai sensi dell’art. 25 quaterdecies nel decreto legislativo 231/200, vengono punite, mediante il ricorso a varie sanzioni delineate nel quantum, anche le società sportive che hanno falsato l’andamento delle competizioni.

Ecco dunque un motivo in più per il quale rivolgersi ai legali dei quali da sempre si occupano di frode sportiva tutelando singoli individui e società coinvolte.

Naturalizzazione atleti: qual è la situazione in Italia?

I nostri avvocati sono specializzati in naturalizzazione degli atleti in Italia e all’estero, con una serie di notevoli successi alle spalle.

Lo staff svolge da anni completa consulenza in ordine alla richiesta e al rinnovo dei necessari permessi concessi dalla Autorità di Polizia a quei giocatori ed atleti stranieri che disputano tornei ufficiali in Europa.

Questo al fine di superare il limite a cui l’Italia si vede sottoposta: il nostro paese è, infatti, ancora relativamente indietro nel processo di effettiva e completa integrazione degli stranieri presenti sul territorio nazionale e dei cittadini di origine straniera, mentre, nel caso delle naturalizzazioni atleti si tratta di campioni che, nati e formati in campo sportivo nel loro Paese di origine, decidono di rappresentare la loro nazione adottiva in Italia.

In generale, la naturalizzazione è una modalità di acquisto della cittadinanza italiana da parte di una persona straniera che ne fa richiesta e che è in possesso di determinati requisiti previsti per legge.

Nel nostro paese si può ottenere la cittadinanza dopo aver risieduto stabilmente e legalmente nel territorio nazionale per almeno 10 anni, ridotti a 4 anni per i cittadini di uno Stato membro dell’Ue. Inoltre, facendone richiesta, è possibile acquisire la cittadinanza per matrimonio con un cittadino italiano dopo almeno due anni di residenza sul territorio italiano o tre anni dal matrimonio se risiede all’estero. Anche il Presidente della Repubblica può concedere per meriti particolari.

Ulteriori requisiti richiesti per l’ottenimento della cittadinanza sono: un’adeguata conoscenza della lingua italiana, la sussistenza di un reddito adeguato a sostentare sé stesso ed il proprio nucleo familiare, l’assenza di condanne penali e di pericolosità sociale.

Ai sensi dell’art. 9, primo comma della L. 91/92, poi, la cittadinanza italiana per naturalizzazione è concessa con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell’Interno.

Ben si comprende dunque, come alla luce di questi fatti e di queste rinnovate esigenze, l’unica reale barriera sia spesso rappresentata dalla rigidità delle leggi italiane in materia di acquisizione della cittadinanza.

A differenza di quanto accade in altri paesi, infatti, le leggi italiane sono a dir poco complicate per quanto riguarda l’acquisizione della cittadinanza e ciò crea non pochi problemi a tanti sportivi decisi a diventare italiani.

Il valido team di avvocati che fa capo allo studio International Lawyers Associates è da anni impegnato nei programmi di naturalizzazione di atleti extraeuropei, i quali vantino ascendenti diretti italiani. Questi professionisti sono riusciti a raggiungere grandi risultati in tema di riconoscimento della cittadinanza italiana, per consentire il tesseramento dello sportivo nella qualità di soggetto avente nazionalità europea. Ad oggi, invero, grazie alla nostra assistenza sono moltissimi i giovani di seconda generazione o i nuovi cittadini italiani che portano la bandiera italiana sul podio in giro per il mondo.

Apriamo le barriere … apriamo le porte allo sport sano e leale.

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