La denuncia di scomparsa dell’imprenditore di Cinisello Balsamo, Alessandro Grasso, presentata giovedì scorso. Ma il 52enne era finito in cella a Nizza.
Alle 15 di giovedì, davanti al maresciallo Nocella, la sorella di Alessandro Grasso, 52enne imprenditore nel settore dei mobili residente a Cinisello Balsamo, ha presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri di Ventimiglia, dove vive.
Era convinta che Alessandro fosse morto. Morto ammazzato. Lui, il fratello, era già da quattro giorni in carcere. A Nizza. Era stato arrestato domenica per stupro e tortura ai danni di una donna (che ha casa in Costa azzurra), ed era stato salvato dai poliziotti francesi dal tentativo di linciaggio degli amici della presunta vittima, gli stessi che poi hanno inondato i profili social di Grasso di minacce di morte.
Ci sono tante cose che non tornano, in questa storia, a cominciare ovviamente dalla sua conclusione, con quell’accusa devastante e la scoperta della permanenza in prigione, merito delle indagini legali. Dicono gli avvocati Sophie Jonquet e Alexandro Maria Tirelli, dello studio di diritto penale internazionale «International lawyers associates», che siamo davanti a una «vicenda tutta da verificare, che nasce in un ambiente torbido e pieno di ombre. Vittima e accusato, fino a un momento prima, avevano rapporti amorevoli e più che cordiali.
Ora, nessuno può prevedere gli insondabili percorsi dell’animo umano, e, in questo caso specifico, escludere a prescindere un’improvvisa, sanguinaria alterazione nell’esistenza pacifica, ordinaria e ordinata dell’imprenditore. Ciò premesso, nella denuncia ai carabinieri, la sorella riferisce della visita, a Ventimiglia, da parte di una donna arrivata dalla Francia, la quale le ha raccontato di una festa a base di alcolici organizzata a Nizza, festa cui hanno partecipato sia Grasso sia l’amica, con quest’ultima che, dopo un rapporto sessuale con l’uomo, è stata ricoverata con ferite compatibili con lo stupro e lesioni nel resto del corpo. Dopo aver saputo della visita (avvenuta nella mattinata di domenica scorsa, lo stesso giorno dell’arresto), Grasso ha detto alla sorella che sarebbe andato in Francia per capire meglio la situazione e come prima tappa sarebbe andato in ospedale, dove i conoscenti della donna l’hanno visto e lo stavano per massacrare. Fino a giovedì, giorno della denuncia, la sorella ha chiamato Grasso sul cellulare e ha inviato messaggi attraverso Whatsapp, mai letti in conseguenza del sequestro del telefonino. Fonti investigative francesi riferiscono che sarebbero sotto esame tre ipotesi. La prima riguarda un gioco sessuale sadomaso con la situazione sfuggita a entrambi, che erano d’accordo, oppure con la decisione a un certo punto della donna, non accolta dall’imprenditore, di sottrarsi. Un’altra ipotesi contempla il fatto che Grasso possa esser stato intrappolato, come e perché resta da capire. L’ultima ipotesi sonda l’ambiente della presunta vittima, circondata da amici balordi, quelli che al 52enne, sui social, ricordano questo: «Stai per morire, lo sai?» paventando una vendetta in prigione.
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